Giornata mondiale dell’obesità: quando si è considerati obesi?

Giornata mondiale dell’obesità: quando si è considerati obesi?
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Giornata mondiale dell’obesità: quando si è considerati obesi?

Torna “l’Obesity Day”, la giornata mondiale per la prevenzione contro l’obesità, istituita dall’Organizzazione mondiale della sanità e che ricade ogni 4 marzo. Un monito per sensibilizzare la popolazione verso quella che è considerata una delle principali cause di patologie come ictus, diabete, ipertensione e problemi cardiaci.

 

Cos’è l’obesità?

L’obesità è una malattia che si caratterizza per un eccessivo accumulo di grasso corporeo, rispetto ai limiti considerati normali per età, sesso e statura, e si sviluppa per l’interazione di diversi fattori, tra cui quelli genetici, endocrino-metabolici e ambientali. Il grasso può localizzarsi in diverse aree corporee, ma si è visto che l’accumulo nella zona viscerale (sulla pancia) risulta essere il più pericoloso.

 

Quando si è considerati obesi?

Attualmente, per individuare lo stato di obesità, è universalmente riconosciuto il calcolo del BMI (Indice di Massa Corporea) che mette in relazione peso e altezza (si ricava dividendo il peso espresso in kg per il quadrato dell’altezza espressa in metri). I valori di riferimento sono:

-  Inferiore a 18,5: sottopeso

-  Tra i 18,5 e i 24,9: normopeso

-  Tra i 25 e i 29,9: sovrappeso

-  Maggiore di 30: obesità, classificata come: Obesità di I° (da 30 a 34,9), Obesità di II° (da 35 a 39,9), Obesità di III° (da 40 in poi).

 

Il BMI da solo, però, non tiene conto di tutti i fattori, come la differenza legata al sesso (le donne hanno più grasso corporeo degli uomini) o di età. Inoltre, il peso può essere influenzato dalla massa muscolare, per cui anche un soggetto che si allena con i pesi e ha una buona massa muscolare potrebbe essere considerato obeso secondo il valore BMI.

Per questo è opportuno effettuare ulteriori misurazioni come la plicometria, la bioimpedenziometria o tecniche più sofisticate come risonanza magnetica, tac, bod pod, ect.

 

Quali sono le cause dell’Obesità?

Come accennato prima, l’obesità è il risultato di diversi fattori, tra cui la predisposizione genetica, l’utilizzo cronico di alcuni farmaci (come i cortisonici o gli antidepressivi), patologie associate come la sindrome di Cushing o la sindrome dell’Ovaio Policistico. A queste si uniscono fattori socio-economici e lo stile di vita familiare, ma alla base di tutto c’è un’alimentazione ipercalorica, ricca di grassi insaturi e zuccheri raffinati e una scarsa o nulla attività fisica.

 

Cosa comporta l’Obesità?

È importante ribadire che l’obesità non è un problema estetico, ma una vera e propria malattia, estremamente grave per lo stato di salute dato che aumenta drasticamente la possibilità di morte prematura, invalidità e lo sviluppo di gravi patologie.

Tra le condizioni legate all’obesità troviamo:

  • Patologie cardiovascolari a causa dell’aumento dei trigliceridi
  • Diabete di tipo 2
  • Ipertensione
  • Sindrome metabolica
  • Ictus
  • Neoplasie
  • Disturbi del sonno e apnee ostruttive
  • Calcoli biliari
  • Steatosi epatica non alcolica
  • Osteoartrite
  • Insufficienza renale
  • Disfunzione erettile nell’uomo, infertilità nella donna
  • Disturbi dell’umore, depressione
  • Disturbi gastrointestinali (gastrite, ulcere, ect.)
  • Problematiche autoimmuni come la psioriasi

 

Dov’è diffusa l’Obesità?

Secondo i dati Oms, dal 1975 ad oggi i tassi di obesità sono triplicati, con un aumento significativo, di quasi 5 volte, nei bambini e negli adolescenti. Abbiamo raggiunto un pericoloso record: più di un miliardo di persone nel mondo sono obese.

L’Italia si trova all’82esimo posto nel mondo per tasso di diffusione, con un 34,2 di italiani in sovrappeso ed il 12% di obesi, per cui oltre 25 milioni di persone nel nostro paese soffrono di peso in eccesso.

 

Obesità: cosa fare?

Inutile ribadire quanto sia importante fare prevenzione quando si parla di obesità. La prevenzione consiste soprattutto nel perseguire uno stile di vita corretto fin dalla primissima età, in cui dare massima importanza ad una regolare attività fisica e ad una sana alimentazione, basata principalmente sul consumo quotidiano di legumi, frutta e verdura di stagione, privilegiando l’introito proteico a basso o nullo contenuto di grassi saturi (quindi si a pesce e carni bianche) e limitando il più possibile il consumo di carni rosse, carni lavorate (come gli insaccati) e formaggi oltre che alcolici, bibite gassate e tutti gli alimenti ricchi di zuccheri e grassi, come i prodotti industriali e confezionati.

Una situazione Obesità diagnosticata di I° livello può essere trattata apportando considerevoli modifiche allo stile di vita, ad esempio seguendo una dieta ipocalorica assegnata da un dietista e aumentando l’attività fisica giornaliera, così da perdere rapidamente peso, il tutto monitorando sempre la condizione di salute generale con indagini essenziali quali esami del sangue per la pressione, la glicemia, i trigliceridi, ect.

In caso di Obesità grave di II° e II° livello, oggi è possibile trattarla attraverso procedure endoscopiche, come la gastrectomia “sleeve” o il “bypass” gastrico.

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