Intestino pigro e stitichezza: chi ne soffre e quali sono i rimedi?

Intestino pigro e stitichezza: chi ne soffre e quali sono i rimedi?
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Intestino pigro e stitichezza: chi ne soffre e quali sono i rimedi?

L’intestino pigro è considerato un disturbo e non una vera e propria malattia, anche se affligge quasi 13 milioni di italiani, per la maggior parte donne, e può influenzare negativamente la qualità della vita di tutti i giorni. Vediamo di cosa si tratta e come combatterlo.

 

Cos’è l’intestino pigro?

Si parla di intestino pigro per indicare una condizione di cattivo transito intestinale e rallentamento della digestione. È provocato da una posizione della peristalsi intestinale, ovvero le contrazioni dei muscoli enterici, che ricoprono un ruolo fondamentale nell’assimilazione del cibo. Quando la motilità intestinale rallenta, le feci possono restare nell’intestino per lunghi periodi, disidratandosi e indurendosi, rendendo l’evacuazione difficoltosa e dolorosa.

L’intestino pigro può manifestarsi in maniera:

- Cronica, quando persiste per lungo tempo;

- Acuta, come può accadere dopo l’assunzione di alcuni farmaci;

- Occasionale, quando si manifesta solo in determinate circostanze come in periodi di stress o di cambiamenti di alimentazione, ad esempio quando si è in viaggio.

 

Chi soffre di intestino pigro?

L’intestino pigro colpisce prevalentemente le persone anziane e le donne in gravidanza, ma può manifestarsi anche in soggetti più giovani a causa di scorrette abitudini alimentari, assunzioni di farmaci, fattori fisiologici o condizioni patologiche. Possiamo dire che l’intestino pigro è dovuto principalmente a:

- Alimentazione sbilanciata e insufficiente apporto d’acqua;

- Condizioni di forte stress;

- Vita sedentaria;

- Assunzione o abuso di alcuni farmaci come lassativi o antiacidi;

- Cambiamenti ormonali;

- Alterazione della flora batterica intestinale;

- Patologie del tratto enterico come, ad esempio, la sindrome del Colon Irritabile.

 

Quali sono i sintomi dell’intestino pigro?

L’intestino pigro è facilmente riconoscibile a causa di alcuni sintomi associati come:

- Gonfiore addominale;

- Stitichezza e dolore durante l’evacuazione;

- Meteorismo;

- Sensazione di nausea e pienezza;

- Alitosi, specialmente al mattino;

- Sensazione di svuotamento incompleto dopo l’evacuazione.

- Nei casi più gravi può portare alla comparsa di cisti e favorire l’insorgenza di ulteriori problemi come ragadi anali ed emorroidi sanguinanti.

 

Cosa mangiare quando si ha l’intestino pigro?

L’alimentazione è un fattore determinante che può alleviare notevolmente il disturbo dell’intestino pigro. È importante mangiare a orari precisi e bere molta acqua per permettere all’organismo di idratarsi il più possibile.

La dieta deve contenere alimenti ricchi di fibre solubili (l’OMS ne consiglia almeno 30gr al giorno), come cereali integrali, avena e legumi oltre che frutta come kiwi e prugne (anche quella secca per via dei semi oleosi), verdura e oli vegetali come ottima fonte di grassi, che favoriscono il transito intestinale delle fibre.

Come alimenti favoriti troviamo anche yogurt, kefir, tofu, miso e crauti, tutti ticchi di probiotici.

Da evitare o limitare invece, i cibi raffinati come amido di mais, le farine doppio zero, zucchero, banane, patate, formaggi, salumi, carne secca, cracker, grissini e prodotti a base di mais come i popcorn.  

 

Come regolarizzare l’intestino pigro? I rimedi:

Parallelamente all’adozione di uno stile di vita sano e di un’alimentazione equilibrata, vi sono, degli integratori naturali in grado di ripristinare la motilità del tratto intestinale e risvegliare l’intestino pigro, come gli integratori a base di finocchio, tarassaco, liquirizia o rabarbaro, tutte piante note per le loro proprietà digestive e dall’effetto lassativo.

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